Tullio
Grassi e l'Arte hanno avuto un
incontro di alta attrazione.
Esso trova le sue limpide
scaturigini nell'ambiente familiare,
ma, soprattutto, in un'accentuatissima
ed elitaria sensibilità.
Tullio Grassi ama il bello, ne capta
e introietta le sue frali, quasi
invisibili innervature, le sue
reticenti voci, mormoranti appena
come l'alito velato della luna, come
le strisce di perla e di azzurro
che, sulla linea dell'orizzonte, si
increspano di fiocchi e di soffi di
bianco e di rosa.
E le lievi e confabulanti voci del
paesaggio diventano i tersi e
trasognanti stati d'animo di
quell'umanità che vive e pena, che
geme, palpita e sogna.