Caratteristiche tecniche
Formato libro 17 x 24 cm
Carta avoriata di 120 gr/mq
Copertina cartonata
e sovraccoperta plastificata
Cucito a filo refe
Pagine 688
ISBN 978-88-845882-2-4
L’Autore
nel pubblicare le pergamene di Capua ha
perseguito l’obiettivo primario di indicare
le linee per una storia socio-religiosa di
Terra di Lavoro nel Medioevo. Per quanto
attiene alle biografie degli arcivescovi e
alla storia dell’arcidiocesi, esse sono già
note da tempo attraverso gli studi del Bova
che si è occupato anche dei mestieri, della
toponomastica, dei termini geografici di
Terra di Lavoro, con approfondimenti
glottologici ricchi di richiami agli studi
del Rohlfs e del Gentile, in riferimento
alle etimologie e agli influssi delle varie
etnie nel territorio. L’Autore si è
interessato pure della vita quotidiana,
delle chiese, del patrimonio culturale delle
leggende, del Sacco di Capua (1501). Il
presente volume contiene in edizione
integrale ottantacinque pergamene del fondo
del Capitolo Capuano, ottantatre del fondo
della Curia Arcivescovile (comprese tra il
1293 e il 1302), e sessantanove in Appendice
(comprese tra il 1270 e il 1422),
provenienti dai detti fondi e dal Museo
Campano, per un totale di
duecentotrentasette pergamene. A tale cifra
si aggiungono diaciannove regesti di atti in
pessime condizioni, effettuati da Bova, e
altri quarantasette di atti deperditi,
eseguiti da Gabriele Iannelli alla metà del
XIX sec. La somma degli atti ammonta a
trecentotre pezzi. I documenti sono relativi
al contado di Capua, che all’epoca si
estendeva intorno ai quattrocento km². Il
volume è particolarmente importante perché
contiene tra l’altro un breve di Celestino V
(1294), un altro di Bonifacio VIII (1300),
una lettera di Carlo II (1301) e quasi tutti
gli originali esistenti degli arcivescovi di
Capua e delle badesse del monastero di S.
Giovanni delle Monache. Altri documenti
riguardano il monastero di S. Angelo
Informis. Una sezione a parte è dedicata
alla figura di Bartolomeo de Capua,
logoteta e protonotaro del regno.
Interessante la presenza non lungi da Capua
di Ettore Boccaccio, che si aggiunge a
quella già nota di Agostino Boccaccio e di
Giovanni Boccaccio, dei quali Bova ha già
trattato in lavori precedenti. Seguono
alcune riflessioni sullo studio della
Medicina e sul sito della basilica
costantiniana (oggi chiesa di S.ta
Maria delle Grazie) nell’antica Capua,
nonché sulla ricerca dei resti del vescovo
S. Simmaco, a cui è dedicata con l’Assunta
la basilica nella stessa città. Riprendendo
vecchi lavori sui siti medievali di Recale,
Nevano, Pontelatone, Casapulla, Casagiove e
Castelvolturno, l’Autore conclude il lavoro,
non senza ritornare sul tema dei servizi
personali dovuti al monastero di S. Giovanni
delle Monache. Sarà opportuno che docenti e
ricercatori aprano vie nuove e non si
limitino a recuperare tematiche già
sviluppate, con sintesi spesso desunte da
scritti dell’Autore, la cui ricerca si pone
oltre l’ambito locale e si inquadra nella
storia nazionale ed europea.