Nella sua
ricerca destinata agli appassionati,
l’Autore inizia dagli albori dell’Opera
lirica (Claudio Monteverdi,
Christoph Willibald Gluck
e il loro Mito
di Orfeo), per passare
all’ultima composta da Mozart, Così
fan tutte – particolarmente
audace e moderna nell’ ispirazione e nella
trama – e proseguire con l’unica portata a
termine dal genio di Ludvig van Beethoven:
Fidelio.
Ecco Gioachino Rossini con la sua
Cenerentola e Vincenzo
Bellini con I
Puritani, il suo capolavoro;
quindi, Giuseppe Verdi – mattatore italiano
dell’Ottocento – con Aida,
Nabucco,
Rigoletto,
Simon Boccanegra, Il Trovatore,
I vespri siciliani,e…
Otello, quest’ultima messa a
confronto con l’omonimo dramma di Rossini.
Seguono due geniali musicisti francesi: George Bizet con
Carmen, il suo capolavoro, e
I
pescatori di perle e Jules
Massenet con la celebre Thaïs,
nonché Amilcare Ponchielli con
l’ingarbugliata
Gioconda.
Qui il discorso si fa veramente complicato, e difficile:
Wilhelm
Richard Wagner, la
Tetralogia de
L’anello del Nibelungo e la
sua ultima,
Parsifal.
Completa la ricerca la più coinvolgente Opera verista:
Pagliacci di Ruggero
Leoncavallo e La
Valle sommersa (Anni ’90) di
Edoardo Limongi – zio dell’Autore – ispirata
al disastro del Vajont, unica Opera lirica,
a quanto pare, dedicata a quella grande
tragedia.
In Appendice brevi cenni biografici su
Gaetano Donizetti
(1797-1848),
Giuseppe Verdi (1813-1901) e
Giacomo Puccini (1858-1924).