Il
presente volume, come accennato nella
“Prefazione”, contiene innanzitutto articoli
di giornali, a firma del sottoscritto e
pubblicati nel corso di alcuni decenni su
“Il Mattino” di Napoli, su “La Gazzetta di
Salerno”, su “La Scuola di domani”, ma
soprattutto su “Il Saggio”, periodico
culturale edito in Eboli.
Da una visione retrospettiva, pur
se nella varietà degli argomenti, è parso
che vi fosse un filo conduttore – diretto, o
indiretto – che abbia avuto come terminale
Acerno, un paese del Sud, cittadina in cui
il sottoscritto ha operato come parroco e
come dirigente scolastico.
Egli ha ritenuto, pertanto, di
poter ordinare, per temi, detti articoli,
prescindendo dal periodo di pubblicazione al
fine di ricavarne l’immagine di una “realtà
locale” degna di considerazione pur nel
declivio costante verso cui risulta
incamminata.
Per una migliore comprensione il
sottoscritto ha inteso raggruppare i
contenuti di tali articoli in tre filoni
principali: il primo comprendente la storia,
il territorio, l’economia, la società; il
secondo, la Chiesa nelle sue varie
articolazioni locali; il terzo, a mo’ di
“Appendice”, con la pubblicazione di
documenti inediti e di alcune riflessioni su
Antonio Genovesi, l’operato di istituzioni,
associazioni, enti, ecc. che, con la loro
presenza, hanno contrassegnato la vita
cittadina.
Centrale, però, nel primo gruppo è
il lavoro specifico di ricerca nell’ambito
di un secolo di vita del paese e, più
propriamente, dal 1840 al 1860 e, quindi,
dal 1861 a fine secolo.
Tanto al fine di rilevare l’ordinamento
amministrativo espresso attraverso la nomina
dei Sindaci con il relativo operato. Nel
secondo gruppo è stato inserito il risultato
di una ricerca, che, condotta nell’ambito di
oltre due secoli (1537-1797), ha avuto come
scopo di rilevare, in particolare attraverso
le Relationes ad limina dei Vescovi,
non solo l’atteggiamento della Comunità nei
confronti della Religione, ma anche il
modello di vita associativa, colà esistente;
nel terzo gruppo sono state inserite
riproduzioni di documenti in parte inediti,
risalenti anche fino al XVI secolo, nonché
di vicende di istituzioni, quali la chiesa
locale, la scuola, le associazioni, ecc.
Tanto premesso il sottoscritto
ritiene con ciò di aver dato un ulteriore
contributo alla conoscenza del suo paese.
Che non risulta, però, esaltante!
Ma scrivere di storia non è riempire le
pagine di un bollettino parrocchiale.
Ci si augura, pertanto, che chi
legge queste pagine possa effettuare qualche
riflessione anche per rifiutare, o meno,
l’adagio di sempre che presenta Acerno,
ricca di santi e... di “mali abitanti”.