Caro Salvo accolgo con vera gioia la tua
richiesta e nello spirito di una amicizia
sincera, scevra da qualsivoglia pretesa
critica, esprimo il mio pensiero circa la
tua Opera, originale compendio di
letteratura e arte figurativa, che apre, a
mio parere, un’ampia visuale sulle tante
sfaccettature delle tue potenzialità
artistiche.
Apprezzavo già le tue poesie, i
dipinti, i pastelli, i disegni, quando ho
avuto la fortuna di assistere alla nascita
del lavoro in prosa, ascoltandone alcuni
frammenti man mano che venivano alla luce.
La curiosità, l’interesse e la
meraviglia provati nello scoprire anche
questo tuo aspetto inedito, hanno
tratteggiato allora nella mente l’immagine
di Valles…. l’artista a tutto tondo che
manifesta attraverso la molteplicità dei
suoi mezzi espressivi il bisogno di
soddisfare l’intima urgenza di comunicare,
partecipare, condividere le sue intense
emozioni interiori.
Le tue Memorie !
Sinceramente non so fino a che
punto possono definirsi tali: chi legge ha
fin da subito la sensazione che tu descrivi
e ri-vivi contestualmente ogni episodio.
Tu sei ancora là, mentre affronti
il viaggio per il primo giorno di Scuola
Media, accompagnato da tuo fratello, che
scompare dalla tua narrazione per far posto
al racconto delle infinite emozioni
suscitate in te da ogni particolare, rese
fruibili al lettore con una freschezza ed
una immediatezza che lo accompagneranno
fino alla fine.
La “storia“ autobiografica, mentre
narra le vicende di un ragazzo vivace,
intraprendente e dotato di una spiccata
sensibilità, ci guida attraverso il cuore
della Napoli dell’epoca offrendola come una
grande sceneggiatura, ricca di personaggi,
colori, voci, profumi da cogliere e gustare.
Sullo sfondo la Famiglia,
tratteggiata con grande discrezione, con il
rispetto che si deve a chi è più grande, ma
che consente di leggere tra le righe quel
tanto che serve ad inquadrare il tutto in un
contesto familiare di altri tempi, capace di
favorire e stimolare nella maniera giusta la
crescita dei figli.
Le vicende dell’autore-ragazzino,
cui spetta il primo piano dell’opera,
facendomi rivivere il ricordo di esperienze
analoghe della mia infanzia, mi hanno
riportato indietro nel tempo.
La tua capacità (è un dono !) di
rendere i fatti con straordinaria ricchezza
di particolari genera in chi legge la
sensazione di essere con te a percepire
l’odore della terra, il canto degli uccelli,
il chiaroscuro disegnato dal sole sull’erba
o la tua desolazione nella speranza che
venga l’amico a salvarti !
Il ragazzino lascia velocemente il
posto all’adolescente che ha fretta di
crescere, avendo dentro di sé una forza
propulsiva che fa già intravedere
l’inquietudine dell’adulto alla scoperta del
mondo e di se stesso e si intuisce come il
fermento giovanile si faccia finalmente
strada sul piano artistico, spinto da un
insopprimibile bisogno di comunicazione
globale !
La grande sincerità e la precisione
con le quali ci accompagni lungo le tappe
della tua interiore evoluzione ci permette
di entrare nella tua anima e nel tuo cuore
colpito dagli strali di Cupido e noi con
tenerezza osserviamo questo ragazzo che
soffre, “resta solo con la sua solitudine”
ma è ben determinato a lottare per
realizzare il suo sogno…
Ho vissuto abbastanza per sapere
che la Vita dona all’uomo i suoi giorni ma
lo depreda della freschezza, della
genuinità, dell’innocenza, che sono lo
splendore della fanciullezza, sostituendoli
con la furbizia, l’ambizione, la scaltrezza,
la diffidenza che connotano spesso,
purtroppo, l’età adulta; per questo, potersi
immergere in un’atmosfera ricca di emozioni
limpide e genuine, offerta da una narrazione
garbata, fluida ed accattivante, ridona
serenità al lettore o lo riconcilia con Lei.
Molto interessanti i tuoi commenti,
alcuni dei quali, travalicando l’aspetto
didascalico per cui sono stati allegati,
sono delle autentiche poesie, espressione
del bisogno di esprimere ad oltranza
sentimenti ed emozioni che riempivano
l’anima fino a traboccare…
Grazie, Salvo per averci permesso
di scrutare nel tuo animo offrendoci un
varco privilegiato attraverso il quale ci
hai condotto fino ad una porta, ahimè,
sbarrata.