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L'ipotesi
storiografica di una «linea ermetica
meridionale» nel presente volume, e
con particolare riguardo al saggio
inaugurale, non solo è riconosciuta
fondarsi su una valida e ormai
pacifica astrazione capace di
determinare dei risultati fecondi, ma
vi è anche praticamente confortata in
un'opera di definizione che potremmo
dire categorizzante dell'idea stessa
di "meridionalità",
Verificato però tutto o quasi che di
comune entro il suo orizzonte emerge e
le dà impronta, in una prospettiva
sia sociologica sia tematica od anche
antropologica, l'autore si volge
elettivamente ad analizzare con
puntuale impegno il complesso quadro
dialettico delle specifiche emergenze
ideologiche e di classe che la lettura
degli ermetici meridionali comporta,
con un giuoco ideologico dei singoli
autori e viceversa. Viene in tal modo
a delinearsi una maglia di vari
atteggiamenti verso il proletariato e
il sottoproletariato meridionale come
verso se stessa e la borghesia del
Nord, densi di conflittualità e di
ambivalenze come era un poco di
rigore, nel loro diacronico
manifestarsi.
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