Salvatore Valletta, alias Valles, è nato
a Giugliano in Campania il 22.08.1946.
Intorno ai dodici anni - dopo la decisione
del padre, piccolo imprenditore, di
trasferire la famiglia a Napoli, dove svolge
prevalentemente la sua attività - continua
qui gli studi presso la scuola media statale
‘’Benedetto Croce” ubicata in via Foria
frequentando il secondo anno, avendo seguito
presso la stessa scuola, il primo anno
quando abitava ancora in paese. Purtroppo,
nei paesi, fatta eccezione di qualche scuola
privata, generalmente gestita da personale
ecclesiastico, le attività didattiche, a
parte quelle elementari, sono concentrate
nelle città capoluogo, almeno qui al sud.
Prosegue gli studi presso l’istituto tecnico
“L. da Vinci”. Completa la sua preparazione
culturale laureandosi in ingegneria chimica
presso il Politecnico di Napoli. Inizia la
sua attività lavorativa come docente di
materie tecniche inerenti la sua laurea, ma
dopo qualche mese si accorge che non è
questa la sua aspirazione lavorativa. È
assunto da un’azienda chimica in Umbria e,
non contento del nuovo impiego, si
trasferisce a Milano dove passa a lavorare
nel settore progettazione di un grande
complesso industriale chimico.
Successivamente è richiesta la sua
professionalità da una gloriosa azienda
manifatturiera meridionale. In questa
società, facente parte dell’ENI, ricopre
varie cariche di responsabilità divenendo
infine direttore dei vari stabilimenti.
Nonostante dedichi quasi l’intera vita
lavorativa a processi tecnologici, l’amore
per la poesia, la pittura e l’arte in genere
non lo abbandona, fin dalla prima infanzia.
La bellezza della poesia, la serenità che
riesce a infondere, la estraneazione dalle
cose futili che la sua potenza sa imporre,
ti porta a volare sopra il deserto che la
vita sarebbe se priva di essa. Così la
pittura, una delle espressioni della poesia,
occhio della stessa, lascia la casa materna
ed esterna il suo fascino lasciando lo
spettatore, in inumano torpore, aleggiare in
pascoli fioriti.
Sì ! Questa è arte. È la comunione del corpo
con lo spirito. È la meta a cui si converge.