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PASSI SCELTI dal libro
L’ANIMA...
di FLORA PERRONE

PRIMAVERA
Desiata primavera briosa, qual leggiadra donzella
danzante, in innovati verdeggianti campi colorati,
tu sopraggiungi sempre allegra, dondolandoti
con vispi occhi in tuo faccino fresco e profumato.
Ti esibisci in vaporosi leggeri abiti variopinti
e t’adopri a dissipar tenebrose nubi invernali,
conquistando cuori speranzosi di caldo solare,
dopo innevate tormente e uggiosa malinconia
che li han pervasi con tristi sgomenti pensieri.
Intrecciando, con fior odorosi, tuoi lunghi capelli
regali a intorpiditi viandanti innovate speranze,
bramando, in cuor ritemprati, rosei domani e
bandendo fiacchezza di remoto inverno tediato.
Spifferando con foga spumeggiante aria leggera
ammanti spiriti d’infreddoliti corpi, lieviti idee,
bandisci sfibranti sospiri vagheggiando assolate ore
di estivi dì che allegrano cuori e animi appagano.
Novelle rondini, garrendo, volano con ali corvine,
esibendo candido petto conquistano l’azzurro cielo,
saziando bramosi sguardi di bimbi, posandosi
divertite sugli ancor rugiadosi tetti delle case.

IMMOTIVATE PAURE
Il miagolio dei gatti, il cigolio del soffitto
e l’interminabile sequenza degli incubi
si fondono tutti in unico lamentoso suono;
insensibili ombre minacciose si agitano
nel buio fitto della notte della mia camera.
Il mio cuore pavido si ferma e poi sussulta
a continui scricchiolii dei longevi mobili
che, in lugubre circolo, si mettono a danzare.
Nulla posso, non respiro più, tutto si muove
intorno a me e il freddo torpore mi possiede…
Immobile, avverto giganteschi passi incerti,
la mia mente si agita in sconvolti pensieri,
cerca un appiglio, volgo lo sguardo intorno,
le sinuose pareti, in quattro, si chinano a me
in un lugubre, simultaneo sinistro evento e
tutto mi sembra un’opprimente congiura che
nel nulla svanisce, con l’aprirsi della porta:
E’ la mia adorata sorellina, intimorita, che
mi chiede, supplice, di poter dormire con me.

MIO RAGGIO DI SOLE
Non soltanto lugubri tempeste di dolore,
non soltanto ricordi di morti agghiaccianti
hanno trapassato la mia angosciante vita,
anch’io, per fortuna, ho il mio raggio di sole.
Si! Il mio magnifico raggio di sole!
Profondi occhioni neri, benefico sorriso,
vellutati riccioli bruni di dolce bambino,
fiduciosi, caldi, innocenti teneri abbracci,
affettuosi nomignoli vari hanno scandito
il tempo del crescer tuo ed esistenza mia
di cui tu sei unica mia scintillante stella
che ha alleviato il mio penoso lacrimar.
Magnanimo Dio che, dopo tanto patir,
di me pietà ha avuto: un altro bel fiore,
dopo reciso il primo, donarmi ha voluto;
bocciolo che profumato hai i miei giorni,
unico scopo di mio affannoso respirar.
Mio raggio di sole, grazie d’esser nato!…
Altri sogliono nomar te Peppe Antonio,
per me hai soltanto un nome: amore bello ! ...
Tu, anima mia, vita mia, angelo mio,
mondo mio, tutto mio, mio gelido cuore
hai saputo, con tanto amor tuo, far ripulsar.
Non avevo presente, tu m’hai dato futuro,
non avevo sogni, tu m’hai dato certezza.
Tua gioiosa vita, eppur con mia si è fusa,
unica cosa bella della mia nulla esistenza;
tu, mio conforto, mi doni abbracci e coccole,
tu sol vigore, tu seme di mia innovata vita,
soltanto con te il mio sangue addensato
ha ripreso a distribuir nutrita linfa vitale.
Sei tu il mio globale Universo infinito
in cui si spande l’aura dei miei pensieri
che tutti, all’unisono, confluiscono a te;
copiosi voti e preghier potranno mai bastar,
per ringraziare il benevolo Signor che amar
sa tutti e qual sublime dono ti concesse a me?

ANGELO CUSTODE
Pur narrato mi è stato, in pargoletta età,
che mai solitudine mi avrebbe divorato
perché, in simbiosi, camminato avrei
col mio fedele Angelo Custode,
porgendomi in ascolto a sua parola.
Ho sì beneficiato di tal racconto,
da quel dì mai più mi son sentita sola
suprema forza, coraggiosa, m’ha forgiato
dissipando paura da mia infantil mente,
mai più notturne ombre percepite
in tempo trascorso in stanza oscura
priva d’ogni lume o singola candela.
Avverto sublime presenza d’Angelo bianco
che di notte illumina il mio vivere,
vedo le sue candide ali girarmi intorno
gli parlo, piango affannosamente,
gli racconto le punizioni ricevute,
mi ascolta senza interruzioni, mi conforta.
Senza chiedermi giammai tornaconto
protegge mio aspro cammino nella vita,
mi conduce per mano, mi spiana la strada
che a narrar sembra fiabesco racconto.
Adorna la mia vita con saggi consigli
se s’allontana mi manca sua presenza,
lo imploro, celermente torna a me,
se son prostrata mi tiene compagnia.
Nel buio dello spavento più assoluto,
se per qualche problema resto desta
sta adagiato accanto al mio cuscino,
mi par sentire suo alito in sulla testa.
Mai orfana m’ha lasciato il mio Angelo,
la mia vita travagliata ha richiesto
sua generosa incessante presenza.
Tutti abbiamo un Angelo Custode,
Dio, in necessità, ode nostro lamento,
a ciascuna creatura l’ha assegnato,
per assicurarci Suo costante intervento.

CIELO STELLATO
Miriadi di scintillanti stelle sfolgorano
nel cielo che sovrasta il mio Universo,
singolarmente le odo bisbigliar, in coro
mi parlano, ascolto lor voci armoniche.
Mi narrano vicende del Cosmo:
del genere umano natural imperfezione,
la spicciola povertà, i dolorosi tormenti,
le gioie infinite, le esorbitanti ricchezze,
le sicure preghiere, le allettanti speranze.
Mi giungono melodiosi i canti di uccelli,
il taciturno e soave interloquir dei pesci,
il tumultuoso sciabordio di mari e oceani,
il penetrante profumo di variopinti fiori.
Ascolto legger sibilo del vento, il fruscio
di fronde delle savane,il gorgoglio di dolci
acque, comprendo linguaggio di animali e
vellutato batter d’ali di Angeli paradisiaci.
Gran schiera di Cherubini mi danza intorno,
valli sconfinate mi donano silenzio infinito,
Sole e Luna rivaleggiano a ravvivare tutto;
valuto celestial equilibrio tra Cielo e Terra,
sensazioni novelle mi traforano sconcertata.
Qual dipinto aquilon, spinto da tenue vento
volo leggera leggera, tra evanescenti Cieli,
verso l’alto, più in alto, più in alto del Sole,
supero i miei limiti, intendo tempo indefinito,
compartecipe, inebriata, d’Universal Mistero,
troppo vasto e profondo, per aver compendio
in delimitata comprensione umana.
Mi sveglio: è stato semplicemente un sogno,
oltremisura bello, per aver solida tangibilità!

 

 

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Aggiornato il: 18 gennaio 2017